22.2.11

noodles versus macarons!



Adoro i macarons. Soprattutto quelli al cioccolato.
Li ho scoperti a Parigi tanti anni fa ed è stato amore a prima vista!
Fortunatamente fanno parte di quelle prelibatezze tipiche di un paese che sono state esportate e deliziano i palati anche di paesi esteri. Ora non devo più necessariamente andare in Francia (dove peraltro vado sempre volentieri!) per gustarli.
La mia meta però adesso è un'altra...Hong Kong.
Hong Kong ed i suoi noodles, altra prelibatezza (ma meno dei macarons, molto meno!) che è stata esportata e che ora troviamo un pò dappertutto. Meno male che là troverò anche i macarons!
Ma la verità è...........come farò in questi giorni senza i tortellini della mia mamma??

MY IMPERFECT ENGLISH TRANSLATION...smile!
I love macarons. I love chocolate macarons.
I found them in Paris a lot of years ago and I love them immediately!
Fortunately they are exported in foreign contries and I don't have to go to France (where I'm happy to go!) to eat them.
But now I'll go to...Hong Kong.
Hong Kong and his noodles, another good food (but less then macarons!) exported in a lot of countries. Luckily I will find macarons in HK!
But the truth is....how can I do in this days without "tortellini" of my mather??












21.2.11

are you sure?



Sdrammatizzare é una delle parole che uso più spesso quando parlo di abbigliamento.
Forse perché, fin da ragazzina, quando dovevo scegliere cosa indossare per andare ad una festa, un cinema, un giro in centro, una gita, uno dei miei timori era quello di essere  "troppo elegante". Tolti i jeans ed un maglione tutto il resto era "troppo".
Non so perché, ma questo dubbio mi ha accompagnata fin qua, facendomi anche ritrovare in situazioni in cui per timore di essere troppo elegante, lo ero troppo poco!
Con il tempo il dubbio pian piano si é dissolto, anche se a volte lo sento lì nascosto in un angolino, latente...
Quindi la parola d'ordine è SDRAMMATIZZARE
Mixare tessuti eleganti con tessuti che non lo sono affatto, smorzare la raffinatezza del nero con un tocco di colore o un vestito da sera con un paio di scarpe basse, unire capi di abbigliamento che apparentemente non sono fatti per stare insieme.
Guardando le sfilate in corso ho trovato spunti molto belli.
Che sia giunto davvero il momento di sdrammatizzare??


MY IMPERFECT ENGLISH TRANSLATION...smile!
Minimize is my favourite word when I speak about clothes.
Maybe because when I was very young I often had the fear to be "too much elegant" when I went to a party, to walk or simply to cinema. Except denim and a big sweater, all the rest was "too much".
I don't know why but this feeling walk with me every day and in some situation the result was that I wasn't elegant and the other people was elegant!
During the years, very slowly, this doubt go away but sometimes I feel it, latent..
So the important word is MINIMIZE.
To mix elegant fabric to casual fabric, go down the polish of black with some coloured details or an evening dress with slow heels shoes, match together clothes borned to be separated.
Looking this catwalks I saw very beautiful things.
Is it time to minimize??








18.2.11

time of week-end and fashion meteo


Il week-end sta finalmente arrivando.
Il tempo sarà, almeno in parte, ancora clemente.
E' stata una settimana di sfilate, fonte ispirazionale per gli outfit di questo fine settimana.
Due mood: gli anni 70 e la pelle che ancora impera in passerella.

MY IMPERFECT ENGLISH TRANSALTION...smile!
Week-end is coming.
The weather will be, almost good.
It was a catwalk week, that inspired me and this week outfit.
Two mood: the 70's and the leather, queen again of this catwalks.

SABATO
Saturday


Gli anni 70 ed i pantaloni a zampa d'elefante.
La vita si alza, noi prima combatteremo e poi ci rassegneremo e poi, pian piano, un giorno ci piacerà e non potremo più farne a meno.
Rigorosamente con tacchi o zeppe!

The 70's and the flares pants.
High waist, first of all we fight and the we live with it and the, very slowly, we love it and we cannot live without.
Absolutely with high heels!



DOMENICA
sunday
Ancora una volta regina delle passerelle.
La pelle, nera o colorata, liscia o stampata, è ancora la padrona del guardaroba.
Pantaloni, gonne, giacche, trench, abiti o semplici dettagli.
Io la amo.

Queen of the runway again.
The leather, black or coloured, flat or printed, she is still the boss of our closet.
Pants, skirts, jackets, trench, dresses or simple details.
I love it.




HAVE A NICE WEEK-END!!

17.2.11

fashion food



La moda è creatività, sperimentazione, fantasia, gioco.
La cucina è creatività, sperimentazione, fantasia, gioco.
Il fashion system ha, ormai da tempo, allargato i suoi confini invadendo spazi che inizialmente non erano suoi. Ha contaminato altre arti, si è fuso, staccato e fuso nuovamente in forme sempre nuove.
Finger food, cupcake, food design...sono termini che fanno tendenza, richiamano immagini di oggetti del desiderio, golosi ed ispirazionali.
La presentazione del cibo ha valore quanto la qualità del cibo e qua entrano in gioco l'arte, la moda, il buon gusto.
Cucinare per me non è semplice ma mi rilassa e mi diverte.
Faccio esperimenti più o meno presentabili ed uso parenti ed amici come cavie.
Niente di più bello che vedere un uomo che cucina per noi, niente di più romantico che cucinare in coppia, niente di più divertente che cucinare tra amici.
Anche la più basica delle ricette ha bisogno del suo ingrediente fashion! quanto basta!









15.2.11

...and finally a camel coat!



Per la prima volta lo vidi ad Hong Kong. Fu amore a prima vista. Ma quella volta seguii la razionalità invece del cuore e lo lasciai là, al suo posto. Tra mille rimpianti pensai di averlo perso per sempre..
Un giorno, camminando per le strade della mia città, improvvisamente...lui. Un colpo di scena, un tuffo al cuore, inaspettato.
...e stavolta non me lo sono lasciata sfuggire.
Cammello, minimal, raffinato. Molto Jil Sander e Celine docet.

MY IMPERFECT ENGLISH TRANSLATION...smile!
I saw him in Hong Kong for the first time. It was immediately love. That time I follow the reason intead of the heart. I leave it there, in his right place. I sigh for him and I thought to have lost him forever.
One day, walking in my city streets, suddenly...him.
A twist, an heart missed, unexpected.
...and this time it was mine.
Camel, minimal, polished. Jil Sander and Celine docet.









14.2.11

s"fila"re



Sono iniziate le sfilate di New York.
Avete notato che dentro alla parola sfilare c'è un'altra parola che, volenti o nolenti, fa parte delle nostre vite quotidiane?
Fila.
Fila ogni mattina in macchina per andare in ufficio.
Fila alla posta o in banca.
Fila nei negozi durante i saldi per riuscire a comprare quello che desideravamo ed aspettavamo da tempo.
Fila al supermercato, alla sera, dopo una giornata stancante. O al sabato quando preferiremmo fare tutt'altro.
Fila dal parrucchiere, leggendo una rivista per ingannare il tempo.

La fila delle modelle in attesa di uscire in passerella sotto agli occhi di tutti ed ai mille flash dei fotografi. Gli ultimi ritocchi agli abiti, al trucco, ai capelli. L'adrenalina che sale, l'attesa.
E' iniziato il mese delle sfilate!

MY IMPERFECT ENGLISH TRANSLATION...smile!
Catwalks in New York begins.
Have you seen that inside the words catwalks, in italian, you find another word? queue.
We have to face queue every day.
Queue to go to office by car.
Queue at the post office or in bank.
Queue in the shop during the sale to buy exactly what we have desired for a long time.
Queue in the evening at the supermarket after a tiring day. Or on saturday when we would make everything else.
Queue at the hairstylist, reading a magazine to pass the time.
The queue of models waiting to go on the runway under the photographer flash and all the people eyes.
The last retouches to the dress, the make-up and the hair. The adrenalin go up, the waiting.
the catwalk month begins!









BUON INIZIO DI SETTIMANA!!